ESG: i tre parametri di sostenibilità di un’impresa
Cosa vuol dire ESG?
ESG è un acronimo con cui si intendono i tre termini Environmental, Social, Governance. Sono le tre metriche con cui si definisce la sostenibilità d’impresa, e più precisamente l’impatto ambientale, sociale e la componente gestionale.
Storicamente, il concetto di ESG è frutto dell’evoluzione dell’approccio CSR (Corporate Social Responsibility) degli anni ’70 e ’80 e, successivamente, del concetto di Investimento Sostenibile e Responsabile, maturato dopo lo scoppio della bolla speculativa dei primi anni del 2000. La sigla però è stata coniata per la prima volta nel 2005 in occasione della conferenza “Who Cares Wins”.
L’avvento del Covid-19, in ultima battuta, ha facilitato l’apertura verso una visione più ampia di produzione, investimenti, mercati e lifestyle.
Ai giorni nostri dunque è opportuno ragionare in termini di responsabilità e sostenibilità, e non solamente dal punto di vista ambientale, ma anche tenendo presente la componente sociale e gestionale di una azienda.
Le misure standard di queste metriche ESG consentono di comprendere il grado di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione. Tali valori sono di aiuto agli investitori nella valutazione di un investimento che sia anche guidato da principi etici, filantropici e di rispetto.
L’agenda 2030 e gli SDG
Sottoscritta nel 2015, l’agenda 2030 è un programma organizzato in punti e obiettivi che punta a uno sviluppo sano e prospero di tutti gli abitanti del pianeta. Sono stati individuati alcuni capisaldi, definiti i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, o Sustainable Development Goals (SDG), ulteriormente suddivisi in 169 target. Tra questi compaiono, per esempio: parità di genere, lotta alla povertà, energia pulita e accessibile, innovazione e infrastrutture, tutela dell’ambiente.
È chiaro come ci sia una forte correlazione tra gli SDG e le metriche ESG, nell’ottica di sviluppo e investimenti sostenibili. La questione ambientale, poi, che è di primaria e vitale importanza per la sopravvivenza sulla Terra, deve essere affrontata in maniera consapevole e con costanza.
ESG e la missione della carbon neutrality
A dicembre 2019 è stato presentato, da parte della Commissione europea, il Green deal europeo, un documento di pianificazione che punta a rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050. In gergo, il principio della carbon neutrality viene definito “emissioni zero”. La neutralizzazione delle emissioni di CO2 è frutto di un percorso lungo e complesso al quale le aziende dovranno adeguarsi. Tuttavia, non è impossibile: Google è carbon neutral dal 2007 e punta ad essere carbon free entro il 2030.
Le aziende e i CEO che affrontano la sfida in maniera proattiva potranno essere capaci di costruire un vantaggio non indifferente nei confronti dei competitor che non sono preparati al cambio climatico e che non hanno visione del futuro a medio termine. Per questo motivo, una valutazione delle metriche ESG di una azienda può fornire un quadro più ampio e stabile degli investimenti da portare avanti.

Investimenti sostenibili e ESG sono la stessa cosa?
Certamente ci sono molte affinità tra gli investimenti sostenibili e quelli effettuati secondo i criteri ESG. La differenza sostanziale è data dal fatto che le metriche ESG offrono dei parametri misurabili concretamente, per i quali è possibile immaginare una “classifica”, e dunque dei punteggi, ai livelli di sostenibilità delle aziende. Il ritorno economico derivante da un investimento secondo metriche ESG è perciò in buona sostanza prevedibile in base al margine di programmaticità, in chiave sostenibile, dell’azienda. Le due cose devono procedere parallelamente.
Per quanto la tematica ambientale sia largamente più condivisa e approfondita, bisogna tenere presente che negli ESG sono presenti anche la sostenibilità sociale e quella di gestione d’impresa.
Digital transformation e ESG
La trasformazione che deriva dalla spinta alla sostenibilità è strettamente collegata al passaggio verso il digitale: da un lato perché entrambi prevedono una modificazione dei processi, necessitano di innovazione in termini di operations e di competenze; dall’altro perché la trasformazione digitale può fungere da propulsore verso la sostenibilità intesa in senso ampio, poiché accelera notevolmente i processi, abbatte le distanze e produce nuovi paradigmi.
È quindi naturale cogliere nella digital transformation, e specialmente nelle aziende che sono predisposte al passaggio al digitale, un buon terreno per metriche ESG soddisfacenti, e di conseguenza favorire gli investimenti.
ESG e circular economy
La circular economy si basa su un paradigma economico pensato per autorigenerarsi e in grado di rimettere in moto le proprie risorse anche se trasformate. Nel 2016 proprio l’Unione Europea si è espressa sul modello della circular economy intendendola come un modello di produzione e consumo nel quale sono fondamentali il prestito, il riutilizzo, la condivisione e il ricondizionamento di materie prime e prodotti finali ai quali deve essere donata una vita lunga e una possibilità di recupero.
La circular economy è possibile rivoluzionando i sistemi produttivi e di conseguenza i prodotti, facendo leva sulla modularità e la versatilità degli stessi, evitando gli sprechi e rimettendo in circolo anche gli scarti di produzione, con il grande beneficio di produrre degli utili anche su ciò che normalmente non viene utilizzato.
Che cos’è il greenwashing e come riconoscerlo
Una pratica dalla quale bisogna riguardarsi è quella del greenwashing: si tratta di una strategia adottata da alcune aziende che promulgano un modello di produzione ecologico, pulito e rispettoso dell’ambiente, ma nella realtà dei fatti non lo applicano. Queste aziende dunque legano il loro brand al concetto di sostenibilità, godendo dei benefici che un’immagine di questo tipo comporta (apprezzamento del pubblico, fidelizzazione, ecc.), a scapito però del benessere del pianeta da un lato, e del consumatore dall’altro.
Ci sono metodi per riconoscere la pratica del greenwashing, per un ipotetico cliente:
- La comunicazione utilizza termini vaghi, poco precisi, approssimativi, senza addentrarsi in profondità nei processi che rendono un prodotto “green”.
- Manca il riconoscimento da parte di un ente autorizzato rispetto a alcuni parametri.
- Le informazioni riportate sui prodotti sono volutamente fraintendibili.
- Viene posta l’enfasi su alcune caratteristiche (positive) dei prodotti, tralasciandone altre (magari negative).
Le metriche ESG, in quanto misurabili e frutto di indagine, sono preposte al contenimento del fenomeno del greenwashing e di conseguenza possono evitare, da parte di un investitore, eventuali tranelli.
Investimenti e ESG
La sensibilizzazione ai fattori ESG è aumentata notevolmente e continua a crescere: si è passati da una fase in cui l’impatto ambientale, sociale e l’impegno etico delle imprese influiva sulle scelte di pochi consumatori, ad una fase in cui la sensibilità dei consumatori si è notevolmente elevata, selezionando conseguentemente aziende e prodotti in linea con i valori ESG.
Di fronte a questa evoluzione del mercato inevitabilmente anche l’attenzione degli investitori si rivolge verso le aziende che adeguano le loro strategie all’impatto ambientale, sociale e di attenzione alla gestione delle risorse umane. Tale attenzione è stata confermata da big della finanza: nel 2020 BlackRock, il più grande gestore privato di fondi d’investimento al mondo, ha dichiarato di selezionare per i propri investimenti aziende che scelgono le strategie ESG, restando lontano dall’investire in quelle che non adottano tale attenzione. Le motivazioni, oltre all’ importanza etica e morale, sono sicuramente riconducibili ai rischi previsionali di investire in aziende che subiranno sensibili impatti negativi dal mancato adeguamento ai cambiamenti climatici ed ambientali. Anche JPMORGAN nel 2020 ha avviato un progetto molto importante per sostenere la ricerca e lo sviluppo di investimenti alternativi alle tecniche tradizionali per raggiungere zero emissioni entro il 2050. Quindi i big della finanza hanno evidenziato con le loro azioni l’importanza attuale e prospettica dell’adozione delle strategie ESG che influenzeranno direttamente non solo i valori etici e morali ma anche gli aspetti economici e finanziari. Per questo la selezione degli asset di investimento non può prescindere dai valori ESG.